La quarta rivoluzione industriale ha dato il via ad importanti cambiamenti a livello socio-culturale: la scuola sta vivendo, di conseguenza, un periodo in cui si manifesta con forza l'esigenza di modificare il proprio modello di insegnamento per adattarlo alle nuove generazioni. Ma quali sono i principali trend con cui il mondo accademico deve fare i conti? Scoprili in questo articolo.
Flussi migratori giovanili (fonte)
Le ultime generazioni sono cresciute nel pieno della globalizzazione: hanno così avuto la possibilità di muovere i primi passi all’interno di una società dai confini liquidi, che favorisce gli spostamenti. L’Osservatorio Giovani ha condotto una ricerca sottoponendo ad un campione di Millennials un questionario contenente domande relative ai processi migratori in atto nel loro Paese. Quest’indagine interrogava l’opinione dei giovani circa due aspetti: le motivazioni che determinano la partenza dei migranti, e la scelta del Paese di destinazione. Le posizioni dei giovani europei si diversificano in base al Paese nel quale vivono: la Spagna (39,7%) e il Regno Unito (42%) pongono l’accento sulle ragioni economiche (si parte per trovare un lavoro migliore); Italia (44,2%), Germania (46,7%) e Francia (36,4%), invece, si concentrano sulla fuga da situazioni di conflitto e/o regimi totalitari. Il risultato, qualunque sia il motivo della partenza, è lo stesso: i flussi migratori sono una tendenza in ascesa e la società, comprese le scuole, devono tenerla nella giusta considerazione.
Multiculturalità e multilinguismo
Uno studio internazionale, LAPO (LAnguage POlicy and Linguistic Justice in the European Union) ha dimostrato una volta per tutte che il multilinguismo non è solo la politica più efficace per trasmettere informazioni riguardanti l’UE ai suoi cittadini, ma è anche l’unica strategia veramente inclusiva. La globalizzazione ha reso i confini della società meno netti, e la multiculturalità che ne è conseguita ha dato vita alla necessità, per i giovani, di parlare almeno una seconda lingua. Abbiamo approfondito l’argomento al link “Imparare una seconda lingua fin da piccoli: ecco perché conviene”.
Le scuole, dunque, devono garantire l’insegnamento di più lingue straniere, proprio per consentire ai giovani di essere preparati ad affrontare il domani in un mondo senza limiti geografici. Questo trend sarà sempre più comune nel prossimo futuro.
Flessibilità lavorativa (fonte)
Sempre secondo l’Osservatorio Giovani, la maggior parte dei Millennials non considera problematico un lavoro che implichi un cambio frequente di committenti: solo circa il 10% lo considera un grande problema. Impegno festivo e cambio frequente di orari sono ampiamente accettati, un po’ meno il lavoro notturno, le frequenti trasferte e il pendolarismo, ma tutto sommato si parla di quote di resistenza poco rilevanti.
In sostanza, i giovani di oggi sono molto più flessibili, lavorativamente, rispetto alle generazioni precedenti. Gli esperti fanno risalire questa tendenza ai primi anni del 2000 (2005-2006 nello specifici) con la diffusione capillare della rete.
Gli smartphone, insieme ai tablet e agli altri dispositivi che consentono connessioni internet da qualsiasi luogo, hanno conseguenze centrali sul mondo del lavoro contemporaneo.
Francesco Seghezzi, direttore di ADAPT University Press, afferma: “la principale conseguenza dell’uso di questi strumenti è che, in larga parte, un lavoratore nell’economia dei servizi, oggi, possiede i mezzi di produzione. Infatti, è la proprietà dei mezzi di produzione che impone un determinato luogo di lavoro ed un determinato orario, in quasi tutte le professioni. Il fatto che la maggior parte delle attività lavorative possa essere svolta attraverso uno strumento elettronico connesso alla rete, e che attraverso di esso e la tecnologia cloud si possa entrare in possesso e modificare la totalità delle informazioni necessarie per svolgere la propria attività, ha una portata rivoluzionaria.” La flessibilità lavorativa è una tendenza in via di cristallizzazione: il futuro lavorativo dei ragazzi dovrà sicuramente tenerne conto.
In conclusione possiamo dire che questi trend sono figli del cambiamento della società, un processo che è ancora in atto e che non riguarda solo i giovani in modo individuale, ma anche il loro modo di relazionarsi con compagni, colleghi e in generale con il resto del mondo. La scuola ha il compito di preparare gli studenti ad un futuro sempre più globale e interconnesso che sappia dare loro una formazione all'avanguardia.
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